Armadio a muro #1
È da anni che penso a questo progetto.
Finalmente ho trovato il coraggio e ho l’attrezzatura per realizzarlo interamente da solo.
Tutto è iniziato quel giorno in cui un buon uomo mi ha tagliato dei pannelli enormi a pezzetti, secondo le mie indicazioni.
Non sapevo ancora quello che mi aspettava e che la metà di quei tagli si sarebbero rivelati abbondanti, per prevenzione e non per fortuna.
Tra l’altro questo è stato il mio primo progetto che avesse tra i materiali anche l’MDF.
Ma andiamo per ordine…
Ho progettato accuratamente, anche se purtroppo la muratura non è proprio il massimo della regolarità e raramente rispetta il millimetro, a volte neanche il centimetro.
Materiali e dimensionamento: il progetto
Per quanto riguarda i materiali prevedendo di non caricare l’armadio di pesi notevoli ho scelto il multistrato di pioppo da 15mm per mensole, fianchi e sostegni; MDF da 20mm per le ante.
L’altezza totale è di 3 metri. Gli sportelli sono di 93 cm, l’altezza del piede 8 cm per cui avanzano 13 cm che si sono aggiunti in altezza all’ultimo scaffale. Col senno di poi gli sportelli sarebbero dovuti essere 97 cm. Dettagli.
La profondità della nicchia è di 50 cm.
Tutta la parte dello sportello più basso è dedicata a scarpiera: una fila di scarpe davanti e una di traverso dietro. Una scarpiera capiente che risolve un po’ di disordine in casa che però non manca mai.
Ho deciso di fare i fianchi non per tutta la profondità per due motivi: massimizzare la capienza, minimizzare il materiale.
Viste le dimensioni del progetto ho deciso di rispolverare la mia pistola spray airless (ormai dismessa, credo sostituita da questa) e quindi spruzzare tutto, ecco perché ho scelto l’MDF.
Lavorazioni sulle mensole
A causa di una canalina elettrica, alcune mensole sono state smussate, ma a tutte le mensole è stato levato sul lato anteriore lo spessore del fianco.
Il vano della nicchia è risultato irregolare e quindi ogni mensola è stata adattata alla nuova forma irregolare (un trapezio rettangolo con due denti).
Vernicatura
Il vero lavoro di questo armadio è stata la verniciatura.
I due strati di cementite li ho dati a rullo ed ho avuto la mia consocia al 49% di Errare design, ti presento Alice. Questa fase è durata troppo poco… e il nastro non si può riavvolgere. Uffa!
Mi sono organizzato in modo molto audace e arrangiato degli stand per asciugare i pezzi, per fortuna il caldo siciliano mi ha aiutato.
Per le mensole è stato più facile poiché i laterali non saranno visibili, ma per le ante ho dovuto operare necessariamente appoggiandole una volta da un lato e viceversa.
Dunque, due mani di cementite.
Tre mani di smalto all’acqua per le mensole e quattro mani per le ante.
Le mani di smalto spruzzato equivalgono più o meno a mezza mano con il rullo perché la vernice è leggermente più diluita e non deve assolutaente colare.
Non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare, non deve colare!
È stato stressante quasi quanto quell’esame universitario che ho dovuto dare tre volte…
Alla fine ce l’ho fatta.
Mi sono sentito protetto dalla semimaschera con i filtri FP2.
L’ho detto che è stato stressante?
Ho usato uno smalto all’acqua acriluretanico di Boero una garanzia in fatto di tinte.
La finitura è venuta senz’altro bene però ho fatto due piccoli errori: ho preso una vernice poco corposa ed è rimasta visibile la trama dell’mdf e non ho levigato le coste delle ante (o forse non ho levigato le ante).
Ora si deve solo montare, il mio forte… sarà uno scherzo perché ho preso i tasselli prolungati da mettere con tutto il legno. I muri sono di pietra, con il tassellatore sarà velocissimo.
E invece no, dimenticavo che uno dei due muri è un tramezzo forato e non avendo i tasselli giusti è stato davvero difficile, ma alla fine ovviamente l’ho spuntata. Quanto è bello pagare i propri errori e poi dopo della cassa avere il sorriso di chi ha potuto pagare quel prezzo ed è felice di quell’acquisto.
Stavo errando per praterie filosofiche… Errare è umano, si sa e io ti dò una mano!
Cosa ho usato
Banco sega – Einhell TC-TS 2025 U
Per molti è il banco sega con cui NON iniziare, ma poi una volta che si creano alcune correzioni, secondo me, può durare nel tempo; il motore è sicuramente il suo punto di forza.
Trapano avvitatore – TECCPO TDHD02P
Si è detto e letto di tutto su questo trapano avvitatore. Non ho mai usato un dispositivo professionale, ma questo mi dà quell’impressione. Unici nei: il mandrino quando fora a percussione a volte lascia la presa, lo trovo leggermente rumoroso
Pistola spray airless – Wagner W 180P
Disponibile su Amazon dal 2006. Da allora la tecnologia airless è cresciuta molto, ma lei, per piccoli lavoretti e con i dovuti accorgimenti, se la cava ancora bene. È importante lavarla appena ci si ferma per più di mezz’ora, perché il rischio di tappare gli ugelli è dietro l’angolo e, se succede mentre stai spruzzando, c’è il rischio di sgocciolare o sputacchiare invece di spruzzare il pezzo… Consiglio utile: avere sempre a portata di mano della carta asciugatutto per azzerare una spruzzata in caso accadano questi prevedibili incidenti.
Smalto all’acqua acriluretanico – Boero Torpedo Bianco Opaco
Sinceramente mi sono pentito di non aver preso la satinata, ma resta una finitura stupenda, estremamente rispettosa del materiale. Ho saputo dalla casa madre che anche se l’etichetta non riporta la possibilità di essere spruzzata presto aggiorneranno la carta di tutti i loro prodotti, mi sa che hanno già iniziato.
Semimaschera protettiva
Mi sono sentito protetto con questa maschera durante il lavoro di spruzzo in un ambiente chiuso e non ventilato. La maschera ha aderito bene al mio volto nonostante la barba. Unico inconveniente dopo un lungo periodo di uso, dentro, si è formata della condensa che è sgocciolata su un pezzo in lavorazione: per fortuna era un angolo che sarebbe risultato non in vista!
Martello Tassellatore – Einhell TC-RH 800 E
È il più piccolo della casa, ma io sono minuto di stazza e non devo demolire – non molto – ma soprattutto installare. Lo trovo comodo se usato con due mani, con una mano per i miei avambracci è quasi impossibile da usare. I fori li fa senza alcuna fatica. Mi sembra comunque molto pesante
Tasselli prolungati a Battere Fisher 6×80
Da usare solo su pieno dove sono infallibili
Fresatrice verticale – Bosch POF 1400 ACE
Sono davvero felice di questa fresatrice, raramente mi servirebbe più potenza. Per quanto riguarda i settaggi mi trovo molto bene, adoro particolarmente la regolazione fine di profondità. Invece la cosa che trovo più odiosa è che, se la guida su cui scorre la fresatrice è più spessa della sua base, la guida va a cozzare con il tubo che termina con il bocchettone dell’aspirazione. Mi riservo di spiegare meglio il problema in una recensione apposita.
Kit di 19 frese per legno – Bosch Professional
Io ai tempi ho preso le Tacklife che oltre a non esserci più non consiglierei; queste sicuramente sarebbero state un migliore acquisto